Nell’Arco Jonico sono cominciate le operazioni di raccolta della varietà Superior seedless con circa dieci giorni di ritardo rispetto allo scorso anno.
Ad analizzare la situazione di questi areali di produzione è Domenico Zagaria, agronomo di Agrimeca – Grape & Fruit Consulting di Turi (BA).
La qualità del prodotto è buona, ma si raggiunge il corretto grado zuccherino con fatica
“La qualità del prodotto è buona ma le uve sembra facciano fatica a raggiungere un idoneo grado zuccherino. Inoltre, in seguito alle piogge cadute nei giorni scorsi, si riscontra su questa varietà la comparsa di cerchietto (cracking in prossimità del peduncolo, ndr). In alcuni vigneti comincia a farsi notare anche il disseccamento del rachide”, esordisce l’esperto.
“Alcune trappole stanno catturando diversi esemplari di tignoletta della vite – fa sapere Zagaria – pertanto è il caso di riprendere i trattamenti per la seconda generazione carpofaga. Il lepidottero quest’anno in alcuni vigneti ha causato danni nelle zone perimetrali, nonostante l’assenza di catture, i puntuali interventi fitosanitari o la presenza di confusione sessuale. Probabilmente le condizioni climatiche potrebbero aver sfasato di qualche giorno il volo dell’insetto”.
L’agronomo continua: “Mai abbassare la guardia contro l’oidio, perché sul rachide può sempre causare problemi. Al momento invece non si riscontrano grossi problemi di peronospora, nonostante nel tarantino le precipitazioni siano state in alcune zone più copiose e frequenti. Inevitabile notare qualche macchia d’olio soprattutto sulle foglie che fuoriescono dagli impianti coperti, dove non vengono effettuati trattamenti con prodotti sistemici. Ad ogni modo, nonostante siano previsti bel tempo ed alte temperature per i prossimi giorni, bisogna sempre tener presente la possibilità che si verifichino dei temporali estivi e considerare le alte percentuali di umidità che bagnano la vegetazione nelle prime ore del mattino, quindi è consigliabile continuare ad effettuare i normali trattamenti preventivi”.
In merito alla presenza di artropodi dannosi, Zagaria conclude dicendo: “Negli ultimi giorni si riscontra una sporadica presenza di ragnetto rosso, per il quale è necessario trattare solo quando si supera la soglia di intervento. Allo stesso tempo però si riscontra una popolazione importante di tripide, quindi è importante monitorare la vegetazione ed intervenire per tempo, prima che l’insetto colpisca anche i grappoli”.
Autore: La Redazione © uvadatavola.com
Data di pubblicazione: 08/08/2019