Resoconto della Giornata della Nocciola di Caprarola (VT)

Tra i colori del marchio collettivo de “I 5 colori del benessere” di UNAPROA, è il bianco quello che rappresenta le nocciole, il frutto protagonista del convegno di Caprarola (provincia di Viterbo). Due anni di attività di sostegno allo sviluppo della coltivazione e dei consumi sono stati illustrati e gli interventi dei relatori hanno messo in luce come la coltivazione del nocciolo rappresenti un punto di forza per la salute del consumatore e per il benessere ambientale, economico e sociale dei territori coinvolti.

Ad aprire il convegno è stato il vicepresidente di UNAPROA Antonio Schiavelli che, dopo aver salutato la platea e letto un messaggio del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Nunzia De Girolamo, ha sottolineato il ruolo avuto dall’Unione e dai propri associati nell’attività di consolidamento e sostegno allo sviluppo della coltura del nocciolo.

La realtà produttiva e territoriale di Caprarola, emblema della corilicoltura italiana è stata poi illustrata dal Sindaco Eugenio Stelliferi, che sottolineato il forte legame tra un prodotto d’eccellenza e la cura e conservazione di un territorio, che assieme allo stupendo contesto architettonico, ha contribuito a far sì che Caprarola venga inserita nell’associazione dei Borghi più Belli d’Italia.

Il punto sui progetti collegati al piano Corilicolo Nazionale, che ha coinvolto Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia, iniziato nel 2010 è stato esaminato dal dott. Alberto Manzo (nella foto a sinistra), coordinatore di tale piano e funzionario del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Il relatore ha sottolineato come i tredici progetti che complessivamente hanno comportato un investimento di circa 2,4 milioni di euro, sostenuti per 80% da fondi pubblici e per il 20% da fondi privati, abbiano conseguito notevoli risultati in termini economici, tecnici e sociali, tali da ritenere possibile che ora, allo scadere del piano, ci siano tutti i presupposti per una sua riedizione, ricercando le risorse nei nuovi fondi europei.

Il progetto di UNAPROA, realizzato con i fondi ministeriali, ma anche con l’importante contributo finanziario delle Organizzazioni di Produttori del viterbese, è stato delineato dal dott. Stefano Franzero (nella foto qui sotto) direttore dell’Unione, che ha definito i due ambiti in cui sono state impiegate le risorse: la valorizzazione delle migliori varietà di nocciolo e l’azione di marketing. Nell’ambito del primo obiettivo è stato conseguito il risultato di selezionare le cultivar che meglio rispondono alle richieste del mercato, hanno un buon adattamento all’ambiente, una forte resistenza ai parassiti e minore tendenza alla produzione di polloni.

Per ciò che riguarda la promozione al consumo del prodotto, sono state condotte azioni di sensibilizzazione del consumatore per una più sana e corretta alimentazione, proposta nel contesto del marchio di qualità “5 colori del benessere”. La valorizzazione e l’informazione è stata quindi indirizzata verso il consumo delle nocciole come snack, che presenta ampi margini di crescita. Sono stati così distribuiti materiali informativi e confezioni spuntino, porzionati in 15 g, la QB, Quantità Benessere nutrizionalmente bilanciata individuata in collaborazione con il CRA per uno snack salutare. Oltre 9000 le confezioni spuntino di nocciole distribuite sui voli Alitalia, 6000 nelle sale cinematografiche di Roma e Milano e altrettante sui treni ad alta velocità di Trenitalia. Le nocciole come snack in abbinamento ad altri prodotti, come il vino, sono state protagoniste anche all’edizione del Vinitaly 2013 di Verona e all’evento culturale-gastronomico Caffeina 2013 di Viterbo.

Un insieme di iniziative che hanno permesso di esaltare i benefici del consumo di nocciole che non si dovranno interrompere con la conclusione del progetto, ma che l’UNAPROA cercherà di far proseguire per l’affermazione di un prodotto dalle grandi possibilità.

Sulle valenze salutistiche del consumo delle nocciole è intervenuta la dottoressa Elisabetta Bernardi, specialista in Scienza dell’alimentazione, che ha presentato al pubblico interessantissimi studi scientifici sulla nocciola che ha definito una “capsula di salute naturale”. Infatti, secondo recenti studi scientifici, il consumo regolare per periodi prolungati di due spuntini giornalieri (circa 30 gr/giorno) riduce del 50% il rischio di problemi cardiovascolari, senza peraltro indurre aumento dell’indice di massa corporea. L’origine di questi benefici, secondo la Dott.ssa Bernardi, non derivano dalla presenza nella nocciola di una singola sostanza ma da un insieme di molecole con un’azione sinergica.

La parte della ricerca scientifica del Progetto, affidata da UNAPROA al Civi-Italia, è stata affrontata dal suo coordinatore dott. Luigi Catalano, che ha illustrato i risultati conseguiti. Nell’ambito delle attività del progetto il Consorzio ha esaminato 49 varietà di nocciolo testandone la sanità nei confronti di malattie virotiche e biomolecolari per poi procedere alla moltiplicazione in vitro. Dal lavoro svolto sono stati quindi selezionati e messi a disposizione degli agricoltori materiali vivaistici di base che potranno essere certificati, si auspica normati, similmente a quanto avviene per altre specie legnose.

Il tavolo dei relatori.

Ma i benefici della nocciola vanno oltre il benessere del consumatore e coinvolgono fortemente i territori dove vengono coltivate. È quanto riportato nella relazione di Denis Pantini, direttore area agricoltura e industria alimentare presso Nomisma. In base ai dati presentati, l’Italia con il 20% della produzione mondiale è dopo la Turchia il secondo Paese produttore. La produzione italiana, pur rilevante è comunque un fenomeno fortemente localizzato, in quanto concentrato in sole cinque provincie di quattro regioni. Inoltre, si rileva che la produzione si concentra in pochissimi comuni, dove mediamente i noccioleti coprono dall’80 al 95% della SAU (superficie agricola utilizzata). Un fenomeno quindi che coinvolge fortemente le popolazioni dei territori interessati nonché le attività socio-economiche e culturali che vi si svolgono. Tenuto conto infine che le zone di produzione sono spesso collinari e marginali, ha concluso Pantini, risulta che il sostegno a questa coltura non solo riguarda strettamente l’economia ma anche più in generale molti altri aspetti, dalla protezione idrogeologica e del territorio alla protezione delle tradizioni agricole e del tessuto sociale.

Il possibile sostegno economico alla corilicoltura è stato affrontato dal Prof. Felice Adinolfi, docente all’Università degli studi di Bologna ed esperto di politiche comunitarie, che ha esaminato gli ambiti di azione nel contesto della nuova politica agricola comunitaria 2014-2020. Secondo gli indirizzi della nuova PAC, la coltura del nocciolo non sarà oggetto di set aside e potrà rientrare tra gli aiuti accoppiati qualora l’Italia decidesse in tal senso. La nuova PAC, decisamente orientata verso modelli di greening, consentirà al nocciolo, con le altre colture legnose agrarie, di costituire un focus ecologico ed essere inserito in piani di tutela dei territori marginali.

Antonio Schiavelli, al termine dell’incontro ha espresso l’auspicio che una coltura così interessante per l’agricoltura, per la salvaguardia idrogeologica e utilissima per il benessere del consumatore, continui ad essere adeguatamente valorizzata e tutelata. In particolare, il vicepresidente dell’UNAPROA ha sottolineato che la nocciola e la frutta in guscio in genere non possono più restare escluse dal programma comunitario “Frutta nelle scuole”.

Fonte: FreshPlaza.it

 

Data di pubblicazione: 25/10/2013