Dopo anni di assopimento, qualcosa si muove anche in Italia nel campo del miglioramento geneticovarietale dell’uva da tavola, con l’aspetto innovativo che ora sono le società private a incoraggiare e sostenere i programmi di breeding, consapevoli della necessità di aggiornare l’offerta varietale, ma soprattutto di disporre di cultivar adattate agli ambienti produttivi nelle quali operano.
CLICCA QUI per leggere l’articolo di Agrimeca presente sulla RIVISTA DI FRUTTICOLTURA – n.1/2 – 2018
Data di pubblicazione: 16/02/2018